Lunedì sera - due giorni prima dell’esordio casalingo della Virtus femminile, previsto per stasera in Eurolega - è scoppiata la grana PalaDozza. Luca Baraldi ha infatti fatto un appello alle Istituzioni spiegando che la società stava valutando di trasferirsi a Cento, per una questione di costi dell’impianto. Il trasferimento - almeno per la partita contro Brescia - è diventato ufficiale ieri sera.

Le cifre uscite ieri - si parlava di costo triplicato - sono state smentite dal Comune, che in con una dichiarazione dell’assessora Roberta Li Calzi inviata a Bolognabasket ha precisato che l'affitto rimane come lo scorso anno di 2.500 euro a partita più 1.250 di servizi (pulizie, assistenza, regia led, presidio). Cifre invariate dal 2017. L’unica novità riguarda l’eventuale allenamento della mezza giornata precedente al match, che è stato quotato a 500 euro. In totale, quindi, 4250 euro a partita.

Le fonti societarie - citate oggi da Resto del Carlino e Stadio - parlano invece di un canone d'affitto di 500 euro a partita per le partite da ottobre a dicembre 2022, e poi di 600 da gennaio a giugno 2023. Sommando le spese fisse, si arriva quindi a 1750-1850 euro a partita.

La discrepanza è spiegabile con le parole della stessa Li Calzi, dato che lo scorso anno era stata applicata, da parte del gestore Bologna Welcome in accordo con la Società, una scontistica una tantum per la Serie A1 femminile di basket in quanto era il primo anno al PalaDozza, così come era stato già fatto anche per la squadra di Pallavolo l’anno precedente come prima stagione in serie A. Quest’anno applicheremo comunque uno sconto di 250 euro.

Quindi, pur a prezzo "di listino" invariato, l'anno scorso la Virtus femminile ha pagato molto meno, grazie alla scontistica applicata e che ora non è stata rinnovata.

La Virtus femminile, nata nel 2019 raccogliendo l’eredità della Matteiplast di Gianfranco Civolani, è in realtà ormai al quinto campionato di serie A1, e finora ha sempre giocato al PalaDozza.
La novità della scorsa stagione riguardava l’Eurolega, e proprio in occasione del debutto della massima competizione europea femminile la Virtus aveva annunciato l’ingresso gratuito per tutti, ringraziando il Comune per l’aiuto.
In quell’occasione - a ottobre 2022 - l’assessora Li Calzi aveva dichiarato che l’impegno del Comune di Bologna è stato ancora una volta di promuovere e valorizzare lo sport femminile e, grazie alla collaborazione con Bologna Welcome, il PalaDozza è diventato la casa della Virtus basket femminile. Come tifosa della squadra, invito la città a sostenerla perché queste ragazze hanno bisogno anche del calore del pubblico per farci sognare.
Insomma, l’anno scorso il Comune aveva offerto una robusta scontistica, che aveva permesso alla società bianconera di offrire sempre l’ingresso gratuito. La risposta del pubblico è stata eccellente, arrivando anche alle 5337 presenze in occasione della finale con Schio.

Quest’anno, senza la scontistica ma con i prezzi standard - uguali per Virtus maschile e femminile, e questo fa onestamente specie - i costi sono stati giudicati insostenibili dalla società bianconera, che per la partita di sabato contro Brixia ha ufficializzato il trasferimento a Cento. Per le prossime partite del mese di ottobre si ipotizza Faenza, per poi trasferirsi in Fiera a novembre, contemporaneamente alla maschile.
La speranza - invece - è che la partita di sabato resti un caso isolato, e che si arrivi a un accordo per il PalaDozza.

La Virtus femminile è un fenomeno in crescita, che si sta consolidando in uno spazio dove a Bologna - prima - c’era stata solo la Matteiplast di Civolani, che giocava al CRB con alcune centinaia di spettatori.
Qui, pur con ingresso quasi sempre gratuito, si è arrivati anche a parecchie migliaia. In una città da sempre attenta allo sport femminile - e con un’amministrazione che ha appena celebrato la vittoria della Supercoppa da parte della Segafredo - rischiare di disperdere questo patrimonio sarebbe un peccato: ci rimetterebbero tutti, Comune (a livello economico e di immagine), Virtus e soprattutto i tifosi e le tifose delle ragazze di coach Vincent. Una soluzione andrebbe trovata, e presto.

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