Gianni Petrucci è stato intervistato da Valerio Piccioni sulla Gazzetta dello Sport.
Alcune dichiarazioni.

Mi è dispiaciuto non aver rinnovato il contratto a Sacchetti, ma la Nazionale aveva bisogno di un qualcosa di diverso". L'ha trovata? "Non c'è dubbio, i giocatori vogliono vestire l'azzurro. Pozzecco non è solo spirito, carattere: è un grande allenatore, sa come si allena una squadra. E mi ha pure superato: per strada riconoscono più lui di me....
Banchero? Non posso dire né sì né no, c'è una speranza ma non sono in grado di promettere nulla
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Ovviamente Mondiale per noi significa Olimpiadi. Ci sono solo due posti ma sappiamo che poi ci sarà il Preolimpico. Le Olimpiadi sono importanti per tutti gli sport. Certo per il nostro sport vuol dire una concorrenza enorme. Il calcio primo sport al mondo per popolarità, poi il cricket grazie all'India, quindi il basket. Ce ne accorgiamo anche in Italia. Pure come numero di tesserati.
Con il Covid non c'era stata la frana del minibasket? "Abbiamo recuperato, ora siamo sotto solo del 2 per cento, la federazione - dati certificati - che ha perso meno tesserati".

Snza italiane ai playoff dell'Eurolega. "Un nodo dolente, dispiace a tutti. Le coppe sono importanti, per carità, però il vero specchio del movimento è la Nazionale. Ma mi fate dire una cosa? In passato avevo detto che non potevo più andare a Bologna per via di un ambiente ostile. Devo dire che è stato tutto chiarito anche grazie a Luca Baraldi, che conosco dai tempi del calcio. Vorrei portare la Nazionale nel nuovo palazzo dello sport.

Come stanno i conti del basket italiano? "Tutte le società sono in regola".

La nuova legge sul lavoro sportivo. "Sono norme sacrosante e giuste, ma creeranno qualche problema alle federazioni".
Il professionismo femminile? "Siamo disponibili. È stata brava la Federcalcio a intercettare delle risorse pubbliche tre anni fa. Speriamo in nuovi finanziamenti. E speriamo che questa frase non rafforzi una convinzione diffusa. Diciamoci la verità: noi presidenti federali siamo antipatici. Si elogiano i grandi atleti. Poi quando si parla di presidenti, siamo i fessi del villaggio.
Il limite dei mandati? "Non sono d'accordo sulla legge. Ma chiarisco subito: in ogni caso non mi candiderei (il mandato scade dopo Parigi 2024 ndr). Se la salute mi aiuta ho diverse proposte in altri settori".
Nello sport o fuori? "Una anche fuori".

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