VIRTUS 1934 BOLOGNA

Ruini - voto 6 (14pti, 1/4, 5/9, 1/4) - Più spento che in altre occasioni, non riesce mai a trovare la scarica per attivarsi e dare alla partita un senso diverso.
Vitali - voto 5,5 - (9pti, 2/2, 2/3, 1/4) - Quando ci prova per sè, trova confetti solo nel finale. Quando c'è da dirigere la squadra, fronte alta ma anche qualche eccesso di confidenza che sfocia in 5 perse.
Binassi - voto 5,5 - (3pti, -, -, 1/3) - Minuti di qualche timidezza di troppo, tiri non presi e tanta biodegradabilità.
Spigaglia - voto 6,5 - (18pti, 7/8, 1/2, 3/6) - Anche 7 rimbalzi. Tra gli ultimi ad arrendersi, ha sulla coscienza una palla non trattenuta che chiude virtualmente il match.
Politi - voto 6 - (9pti, 3/4, 3/6, -) - Parte di grancassa, poi gli tolgono le bacchette e lui resta afono. Non gli arrivano più palloni, lui non si propone, chiude mesto.
Facchini - voto 5 - (2pti, -, 1/1, 0/2) - Anche lui passa sulla partita senza lasciare grandi tracce, se non un -4 di valutazione poco onorevole.
Maiani - voto 5,5 - (1pt, 1/2, 0/1, -) - Resta ai margini, facendo un po' di confusione in attacco.
Ansaloni - voto 6 - (7pti, 3/3, 2/3, -) - Offre il suo, anche se forse dovrebbe cercare di prendere sulle spalle i compagni più giovani nei momenti caldi.
Giannini - voto 5,5 - (3pti, 1/2, 1/2, 0/1) - Si avvicina poco all'area, e solo un rimbalzo in 13' ne è la prova.


CAMST OZZANO

Palmieri - voto 6 - (9pti, 6/6, 0/2, 1/2) - Non ha la capacità di far crescere i compagni, resta poco produttivo ma anche lontano dal deragliamento. Un importante rimbalzo d'attacco nel finale.
Gori - voto 7,5 - (24pti, 3/4, 3/6, 5/7) - Mette lo zampino in tutte e quattro le frazioni, con mano fatata e tanta voglia di gridare al mondo "ci sono anche io". Proprio quando serviva, la migliore stagionale.
Bastoni - voto 5,5 - (7pti, 2/2, 1/5, 1/5) - Pallone che proprio non ne vuole sapere di entrare a canestro. Almeno, fa il suo in difesa.
Zanella - voto 6 - (4pti, -, 2/5, 0/1) - A tratti efebico, prende colore solo nel finale. Nemmeno poi tanto.
Alberti - voto 6 - (8pti, 2/2, 3/8, -) - Spallate con Politi da cui non ne esce sempre immune, prende 7 rimbalzi e fa il suo soprattutto nel secondo quarto.
Berdini - voto 7 - (13pti, 2/2, 4/5, 1/5) - Si alza dalla panchina per dare verticalità alla manovra, la cosa gli riesce. Anche 5 punti vitali negli ultimi minuti.
Fantaccini - voto 5 - (0pti, -, 0/2, 0/3) - Acciaccato, fa -7 di valutazione e niente altro.
Basei - voto 6,5 - (11pti, 3/3, 4/8, -) - Si fa trovare subito pronto quando si alza dalla panchina, mette i tergicristalli in difesa con 2 stoppate.
Barbieri - voto NG
Cortese - voto NG


Così parlò Dovesi - Meno dieci oggi, come all'andata: evidentemente questa è la differenza tra noi e loro. Avremmo dovuto dare il 100% mentale, per battere Ozzano, ma ci siamo fermati all'80%. Non una brutta partita, ma serviva qualcosa in più. La chiave è stata il nostro cattivo attacco, dove non abbiamo avuto equilibrio tra lunghi e piccoli, e non abbiamo giocato d'insieme. Politi, ad esempio, dopo un buon inizio non è stato più cercato dai compagni. Abbiamo solo cercato di tirare: servivano delle giocate, abbiamo trovato delle "giochesse". Pur tirando meglio, abbiamo avuto 20 palle perse, troppe, e nel secondo tempo siamo stati veramente insufficienti. Vitali? Troppe 5 perse contro la difesa schierata: certi passaggi potevano riuscire nelle giovanili, non adesso. A questo punto, dobbiamo cercare punti ovunque.

Così parlò Fucà - Sono molto contento, perchè avevo veramente paura di questa partita. Noi ci siamo allenati male a causa delle assenze, e loro venivano da un buon momento. Mancando il fisico, serviva solidità mentale. Ci siamo riusciti, con grande applicazione. E voglio spendere una parola per Gori, che dopo mesi non positivi ha dimostrato che a questi livelli può essere protagonista. Playoff? Noi non dobbiamo mai guardare la classifica, ma solo allenarci. Poi, a fine campionato, vedremo a che punto saremo. Ma la nostra forza deve essere sempre la tenuta mentale.
2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI