Luca Dalmonte è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sugli obiettivi di Verona. Abbiamo due obiettivi definiti: approdare ai playoff e far crescere un gruppo in cui i più "vecchi" sono nati nel l991 e su cui abbiamo puntato non solo perla stagione 2017/18, ma pure per quella successiva, quando le promozioni a disposizione saranno tre.

Su Pini, ex di Verona comprato dalla Fortitudo. Il valore di un giocatore dipende dal suo rendimento all'interno di un gruppo. Giovanni ha grande intelligenza cestistica, dinamismo offensivo e la capacità di difendere su centri di taglia superiore, potendo accettare anche cambi contro tutti i piccoli. In un roster come quello dell'Aquila, che ha grande talento dal play all'ala forte, Pini saprà dare sostanza ed equilibrio.

Sulla necessità di di pivot di stazza. Penso, da sempre, che i campionati si decidano sul perimetro e non vicino al canestro. Negli ultimi due anni la Fortìtudo è stata brava ad avvalersi di giocatori interni come Daniel e Knox, che sono stati due fattori importanti, ma credo che la qualità sul perimetro sarà ancora più decisiva. Cusin? Non può essere paragonato a Daniel o a Knox. Burns? E' un'ala forte che per taglia, abitudine e carriera può giocare da centro, ma non è un vero e proprio pivot.

Su coach Boniciolli. Matteo abbina la passione, la competenza e la capacità di dare un'identità alla squadra. In più non si piega a gestioni che non portano da nessuna parte. Queste caratteristiche lo rendono un Allenatore con la "A" maiuscola. Il mio giudizio su di lui è straordinariamente positivo. Nel nostro mestiere c'è un errore di base: gli allenatori sono valutati esclusivamente in base al risultato. Ma questo dipende da tanti fattori fuori controllo. Andrebbero considerati anche il materiale a disposizione e i miglioramenti della squadra.

LA FORTITUDO SPERA ANCORA DI CONVINCERE BURNS, MA C'E' ANCHE LA VIRTUS
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91