(foto Virtus Bologna)
(foto Virtus Bologna)

Centocinque punti segnati, sette giocatori in doppia cifra e quindici triple a segno, numero che l’anno scorso si vedeva sommando quelle di due o tre partite. La Virtus formato campionato è partita con il piede giusto, vincendo senza alcun problema la prima partita contro Napoli, squadra comunque talentuosa e che non ha mai mollato. E ha dimostrato per l’ennesima volta che a questa squadra non manca certo il talento offensivo e la capacità di segnare, anzi. Ivanovic ha davvero tante opzioni, e parecchi giocatori duttili, che possono giocare più ruoli ed essere pericolosi in modi diversi. 

Tutto benissimo, quindi? Per i tifosi sì, perchè la partita è stata decisamente godibile. Per il coach montenegrino un po’ meno: in conferenza infatti Ivanovic ha strigliato i suoi, spiegando che la difesa nel secondo tempo non è stata di livello (56 punti subiti contro 32), e che questo tipo di squadra non può permettersi di giocare ai ritmi forsennati di Valencia o Parigi, rispettivamente scorsa e prossima avversaria di Eurolega. Insomma, il coach bianconero ha tenuto a ricordare che anche dopo un doppio turno l’identità della squadra - ancora in fase di costruzione - deve sempre partite dalla difesa, e non è un caso che in queste prime partite il giocatore più impiegato sia sempre stato Karim Jallow (ieri 29’), vero e proprio collante difensivo delle Vu Nere.

Ci vorrà tempo per registrare tutti i meccanismi: a breve dovrebbe rientrare Akele, mentre Canka, ieri visto in stampelle, ne avrà per almeno tre settimane. Quel che è sicuro è che alla Virtus 2025-26 il talento non manca, e la fisicità neppure. E a livello italiano anche 20’ di buona difesa possono essere sufficienti per indirizzare molte partite. Ora si continua a marciare con due trasferte: giovedì Parigi, sabato Udine

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