Matteo Montano è stato sentito da Elisa Fiorini per 1000cuorirossoblu. Un estratto dell'intervista.

Cento sta vivendo un ottimo avvio di stagione. «Stiamo facendo per ora un bel campionato, l’obiettivo per noi resta comunque la salvezza. Funzioniamo bene, sia in campo che fuori: esprimiamo una bella pallacanestro, dobbiamo continuare così».

Come ti stai trovando a Cento? «Qui sto benissimo, la società è solida e si lavora bene. Per quanto riguarda le mie prestazioni non sono soddisfatto, non sono ancora riuscito ad esprimere il mio basket. Vorrei fare di meglio, ma mi sto allenando con costanza e sento la fiducia da parte di tutti».

E domenica arriverà la “tua” Fortitudo: che partita è per te? «Ormai ci ho fatto il callo dopo tanti anni fuori, ma incontrare la Fortitudo è sempre una bella sensazione per un fortitudino nato come me. E poi sarà una bella sfida, qui non è un derby ma quasi, l’atmosfera sarà quella delle grandi occasioni: il palazzetto sarà sicuramente strapieno. Affronteremo la seconda in classifica, una squadra che vuole la promozione, ma ce la giocheremo fino in fondo».

Il tuo ritorno al Paladozza lo scorso anno con la maglia di Torino, insieme a Boniciolli in panchina, valse la standing ovation. «Per me è un motivo di grande orgoglio. Nel mio triennio in Fortitudo venimmo promossi in A2 e sfiorammo la serie A: ho lasciato un bel ricordo, così come tutta quella squadra. Tornare al Paladozza è sempre bello, la gente ti vuole bene veramente. Nonostante siano passati tanti anni, i tifosi fortitudini mi hanno sempre dimostrato un amore immenso».

E ora quanto è cambiata la tua vita rispetto a quel periodo? «Negli ultimi anni tantissimo, mia figlia è nata nel febbraio ’24, a ottobre’25 è arrivato il secondo. Sono tornato a Bologna dopo anni di “vagabondaggio”: si è chiuso un ciclo dopo un lungo periodo in giro per l’Italia. Sono felice di quello che ho fatto e di quello che sto facendo».

Come vedi la partita di domenica? «Le squadre di Caja sono difficili da affrontare. Al netto degli infortuni la Fortitudo ha un roster di livello, sono molto intensi in difesa e in attacco vanno a mille. Dovremo stare attenti, mettendo in campo attenzione e concretezza. La gara la stiamo preparando, avremo le nostre chances di giocarcela».

Per chiudere: un ricordo bello e uno brutto in Fortitudo? «Impossibile sceglierne uno bello: porto con me la vittoria in serie B a Montichiari, che valse la qualificazione alle Final Four a Forlì, e ricordo la gara contro Siena, che ci portò in serie A. Ma fu una grande emozione anche in derby dopo 10 anni, all’Unipol, con 10mila persone a guardarci. Ricordo anche che giocai bene, e fu bellissimo. Un ricordo che fa male è la sconfitta a Brescia, alla fine di una cavalcata magnifica da underdog. Quando tornammo a Bologna, però, c’era tutto il popolo Fortitudo ad attenderci, con lo striscione “Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”. Sono tutti momenti magici che porto nel mio cuore, e posso definirmi davvero tanto fortunato per averli potuti vivere».

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