Paolo Moretti, "Troppe primedonne nella Fortitudo del 1998, era una squadra costruita male"
Paolo Moretti è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
Torni nel palasport dove sei stato protagonista in maglia Virtus. “Emozione straordinaria, il PalaAzzarita è sempre qualcosa di straordinario”
Andammo a mangiare assieme durante il Covid e non era per te un gran momento. Poi le cose sono cambiate.“Sì, me lo ricordo, ora sto vivendo questa bella avventura e speriamo vada avanti”
Per la panchina di Torino devi ringraziare Boniciolli. “E' stato straordinario. Quando una collaborazione finisce il legame può restare forte, lui ha fatto qualche nome e tra questi c'era anche il mio. Lo ringrazio, dà la misura della sua persona”
Affronti una Fortitudo indebolita nel reparto lunghi. “A queste cose non ci credo. E' così sulla carta, poi vedi la partita con Verona dove hanno concesso 47 punti: la pallacanestro si gioca in tanti modi, sul lungo periodo puoi patire ma nel breve puoi fare bene anche in 7-8 giocatori”
Che squadra affronterai? “Aggressiva e fisica, che cercherà di non farci giocare. Noi abbiamo un punto di forza acclarato vicino a canestro, cercheranno degli aggiustamenti”
Come è affrontare Caja da allenatore? “Attilio era assistente di Blasone quando io iniziavo a giocare con le nazionali cadette, quindi è stato anche lui un mio allenatore. Le sue squadre hanno una certa identità, una certa fisionomia, si allacciano sempre le scarpe prima di andare in campo e non sono mai impreparate. Poi è chiaro che bisogna affrontarle e batterle, e sappiamo che sarà durissima”
Ti tirava dei nomi o era più morbido? “Era uguale ad adesso, anche da giovane”
La Virtus sta facendo bene in Eurolega. “Sono positivamente colpito dalla squadra che hanno costruito, è intrigante questa chimica tra esperienza e futuribilità. C'è talento tra gli esterni, italiani impattanti, c'è presente e futuro e questo non è mai facile”
Questi risultati dipendono dal fatto che siamo all'inizio, o la Virtus ha davvero potenziale? “Nel medio-lungo periodo i valori emergeranno, ma io mi auguro che sia Bologna che Milano possano essere più protagoniste rispetto al passato”
La Virtus o la Fortitudo del 1998, oggi cosa farebbero? C'erano fenomeni come Griffith, Wilikins..“Wilkins un fenomeno dove? Con i disastri che ha fatto? A parte questo, erano squadre enormi. Ora il basket italiano fa più fatica: sono passati quasi 30 anni, oggi ci sono 8-10 potenze che partono con i favori del pronostico”
Come era avere Rivers e Wilkins nello spogliatoio? “Quella era una squadra che tutte le volte che andava in campo si esprimeva molto sotto il proprio potenziale, e non per colpa dell'allenatore. Costruita non bene, con delle primedonne tra i nostri punti di riferimento”
Parli di Myers? “Tutti quelli che dovevano essere i nostri punti di riferimento. La Virtus mostrava il suo valore, noi andavamo a targhe alterne”
Ad allenatori invertiti, quella finale come sarebbe andata? “Non voglio parlare di Skansi che non c'è più, ma le cose non capitano mai per caso. Abbiamo perso come fine di tutta una serie di cause precedenti. E' andata male perchè durante l'anno non abbiamo fatto quello che dovevamo fare”
Da uomo di basket, cosa cancelleresti di quella stagione? “Troppo difficile. Sono 30 anni che gira il ragionamento del fallo di Wilkins: a volte vinci una partita giocando di merda, a volte giochi bene ma perdi. Noi quell'anno siamo sempre stati sotto la nostra potenzialità, voi chiamate Wilkins fenomeno, ma sbagliate”
L'attuale Torino a che livello è? “Siamo molto incostanti, abbiamo fatto prove ottime e passaggi impresentabili. Servirà domani maggiore continuità”
L'Urania Milano è ultima in classifica. “L'abbiamo affrontata venerdì. Ha due giocatori di assoluto valore, come fossero il 9 e l'11 nel calcio, ma non hanno ancora amalgama e sono senza Amato. Devono sistemarsi, ma non valgono l'ultimo posto”
L'ammucchiata di classifica arriverà fino alla fine della stagione? “Qualche valore uscirà. Per la A2 è iniziato un periodo di 10 partite in un mese e mezzo, questo darà uno snellimento alla classifica”
Ferrari alla Virtus? “E' un ragazzo interessante, con delle potenzialità. Forse non è pronto per il livello attuale della Virtus, ma se diventerà bianconero potrà essere un protagonista”
Un ricordo di Danilovic? “La nostra trasferta a Zagabria in tempo di guerra civile. In quel palasport quando lui aveva la palla in mano pareva scendesse il demonio, ma lui riuscì comunque a fare la sua partita sebbene avesse un popolo contro. Fossi stato in lui mi sarei sotterrato, lui più lo fischiavano meglio giocava”