Obiettivo Lavoro torna in campo domani a Torino (PalaRuffini, ore 20.45, diretta su Rai Sport 1)dopo un Natale sereno, perché le vittorie aiutano a sorridere e l’uno-due casalingo contro Pistoia e Cantù era auspicato, sognato ma non certo previsto. Giorgio Valli tiene stretti questi quattro punti importantissimi, e tiene unito il gruppo per evitare cali di tensione. La trasferta di Torino arriva in fondo a una settimana tutt’altro che vacanziera.

“Affrontiamo la terza partita in otto giorni, una trasferta tosta perché non siamo al top numericamente e qualitativamente. Fontecchio accusa ancora dolori a un gluteo e alla schiena, dovuti al fallo subito a inizio partita contro Cantù, è stato bravo a stringere i denti mercoledì sera. A minuti sapremo le condizioni di Fells, ha dolori a un ginocchio, ieri ha fatto lavoro differenziato, di due speriamo di averne uno in buone condizioni”.

A referto andranno entrambi, quanto meno. E cercheranno di fare la loro parte, come il resto della truppa, contro una Manital il cui valore non sta nei punti in classifica.
“Per provare a vincere a Torino occorre alzare un po’ il ritmo, le occasioni di contropiede dobbiamo andare a prenderle. Giocare cinque contro cinque in trasferta con rotazioni corte è difficile, bisogna accettare ritmi alti e azzardare qualche tiro che va al di fuori degli schemi”.

E’ un’altra Manital, e il cambiamento è proprio di questo periodo…
“Una squadra che con l’arrivo di Frank Vitucci ha subito 71 punti di media. Non do giudizi sul lavoro dei tecnici, tra l’altro entrambi sono miei amici, ma è un fatto che l’innesto di Dyson e il ritorno White hanno cambiato assetto e qualità. Bisogna giudicare Torino dalle ultime partite e non dalla classifica. Hanno vinto con Sassari, perso in volata con Brindisi. Giudicare, poi… noi poi non siamo in grado di giudicare nessuno, ci vuole umiltà”.

Arrivare all’appuntamento con due vittorie di fila alla Unipol Arena, però, aiuta parecchio…
“Certo due vittorie in fila danno morale, punti in classifica, ma non è cambiato niente nel nostro approccio al campionato. Sicuramente, avessimo perso anche solo una delle gare in casa, questa partita sarebbe stata ancora più importante. Così, loro hanno un pizzico di pressione in più, ma non per questo dobbiamo o possiamo rilassarci. Dobbiamo essere affamati, nervosi, semmai anche un po’ ansiosi come nelle ultime uscite”.

Il forfait di penny Williams ha accorciato il roster, ma in qualche modo pare aver responsabilizzato chi è rimasto in campo.
“E’ noto che a me piacciono squadre corte per coinvolgere al massimo i giocatori. Quando si gioca una volta a settimana, ho sempre detto che sono necessari sette giocatori e mezzo. Ecco, ora siamo messi così, dal punto di vista della gestione è forse l’assetto migliore, ma occorre qualità e nel lungo periodo si fa fatica. Ora prendiamo quello che viene, con la massima responsabilizzazione del gruppo, e proviamo a viaggiare su quest’onda. Ovviamente, non siamo soltanto in sette: per questo ci serve che giocatori come Cuccarolo, Oxilia, maturino velocemente e siano un fattore di stabilità”.
FORTITUDO - FERRARA, IL DOPOPARTITA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE