INDESIDERATI A CASA NOSTRA

Nell'ultimo periodo, intorno al mondo Fortitudo, si sono verificati episodi che non possiamo più ignorare.

Tifosi regolarmente abbonati, persone che da anni sostengono con passione la squadra, si sono visti mettere in discussione il diritto di occupare i posti pagati e rinnovati da anni, diventando bersaglio di intimidazioni che ne minacciano la presenza.

Sia chiaro che non è lo scontro che ci spaventa o vogliamo evitare ma, come già ribadito, l'unico obiettivo che ci guida è il bene della Fortitudo e del suo tifo, senza alcuna distinzione. Una cosa che, purtroppo, non sembra valere per tutti.

È palese che uno scontro interno al Paladozza comporterebbe conseguenze gravi per tutti, con ripercussioni poi sull'intero tifo. Questa situazione è assurda e inaccettabile.

Non colpisce soltanto i diritti dei tifosi, ma mette in discussione i valori stessi di una comunità che vive di mentalità, appartenenza, aggregazione e rispetto reciproco.

Non rimarremo in silenzio. La verità emerge solo mettendo le cose nero su bianco e davanti a tutti. Da parte nostra restano le numerose proposte di convivenza e le limitazioni che ci siamo autoimposti per garantire una presenza coerente con le regole della curva. Proposte che sono state puntualmente ignorate e ostacolate da chi, invece di cercare soluzioni, ha preferito alimentare le divisioni.

Per questo chiediamo con fermezza e senza giri di parole una presa di posizione ufficiale della Società che chiarisca perché, a pochi giorni dall'inizio delle gare casalinghe, abbia scelto di fare pressioni solo su di noi invece di richiamare altri al dialogo. Una decisione che equivale, di fatto, a schierarsi con una sola parte del tifo.

Vogliamo che tutti siano consapevoli della dichiarazione inequivocabile arrivata dalla Fossa, riportando le testuali parole: "Siamo disposti a chiudere il tifo della Fortitudo pur di non avervi in curva". Parole gravissime, che chiunque abbia a cuore il bene della squadra e del suo popolo deve considerare con la massima serietà.

Precisiamo però, per dovere morale, che non ci riferiamo all'intero gruppo, ma a chi, spinto da manie di protagonismo, crede di poter agire a piacimento e a discapito di tutti.

Noi abbiamo scelto di usare la testa e di imporci dei limiti. Da oggi inizia la protesta, a modo nostro. La pazienza è stata superata e, se la situazione non cambierà, le ripercussioni saranno inevitabili.

Mani Goldi

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