La ripresa degli sport di contatto - originariamente prevista per il 15 giugno, poi rinviata al 25 - in Italia non c'è ancora stata. Nonostante il parere favorevole del ministro Spadafora il CTS si è opposto, e a oggi ancora non si vede il via libera all'orizzonte. gi dell'11 giugno 2020).
Per la ripresa degli sport di contatto ho fatto quanto potevo. La mia parte l'ho fatta e non c'è stato nessun tentativo di scaricare. Sugli sport contatto ho dato l'ok anche in assenza dell'ok del ministro Speranza. Tutto quello che potevo fare l'ho fatto. Non posso decidere tutto in autonomia. Ad esempio, non posso decidere sulla parte sanitaria né sulle cose che competono le regioni". Queste le parole di Spadafora, riportate da Italia Oggi.

In merito le Regioni hanno autonomia, e già sette di esse hanno autorizzato la ripresa. E' partito l'Abruzzo, già il 9 giugno, e poi via via altre: Sicilia, Puglia, Veneto ("Ci si disinfetta le mani, si va a giocare senza la febbre o tosse nel rispetto di tutti. Abbiamo messo un allegato all'ordinanza per delle linee guida: non c'è da andare col metro per giocare a rugby piuttosto che a calcetto o a calcio", le parole del governatore Zaia), Lazio, da ieri la Toscana e ultima la Lombardia, dove il governatore Fontana ha firmato l'ordinanza che consentirà la ripresa a partire dal 10 luglio.

In Emilia-Romagna, invece, si deve ancora attendere. Di aperture ce ne sono già state tante, e ieri il governatore Stefano Bonaccini ha emesso una nuova ordinanza che - tra le altre cose - consentirà di nuovo il gioco delle carte e la presenza dei quotidiani nei bar: per ora però gli sport di contatto non sono stati autorizzati.
I playground, in ogni caso, sono pieni lo stesso, come ha dimostrato un'inchiesta di ieri del Resto Del Carlino. Ma ovviamente, senza l'autorizzazione formale da parte del Governo, è impossibile pensare alla ripartenza di tutto lo sport dilettantistico italiano, che per il basket significa dalla serie A2 in giù.

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