Sempre sulla “questione Siena”, il Resto del Carlino ha intervistato l’ex presidente della Virtus Renato Villalta che nel 2014 fu uno dei due presidenti - assieme a Toti di Roma - a esprimere voto contrario all’elezione di Ferdinando Minucci a presidente di Legabasket, pochi mesi prima del suo arresto.

Ecco le sue parole: Tutti quelli che vogliono bene alla Virtus si sentono un po’ defraudati. Davanti a queste situazioni l’unica cosa da fare è aspettare che la procura federale concluda il suo lavoro e che chiuse le indagini la giustizia sportiva prenda le sue decisioni. Certo che per la Federazione è una bella gatta da pelare perchè i titoli in discussione sono tanti, ma ho fiducia che alla fine le scelte che verranno prese saranno le più sagge.

Io fui tra i primi a oppormi a Minucci presidente di Lega? Per essere chiari è necessario fare quache precisazione. Intanto non ero io - Renato Villalta - a non essere d’accordo sulla scelta di Minucci, ma tutta la Virtus. Come ho sempre detto scelte e strategie del club erano condivise con chi aveva la responsabilità di amministrarlo. Noi non ci siamo mai permessi di guardare in casa d’altri, ma abbiamo sempre cercato di fare il meglio per la nostra società in un momento non facile.

La seconda precisazione? Sui giornali si leggevano di indagini e di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. Noi ci siamo chiesti se era opportuno che una persona al centro di questa vicenda fosse messa a capo della Lega. Altri la pensavano diversamente, noi eravamo in minoranza e passò la loro linea.

Cosa si prova quando non si gioca ad armi pari, come nella finale di Strasburgo del 1981? Un grande senso di impotenza. A tutti sembrò evidente che l’arbitro Van der Willige fischiò un fallo di sfondamento a Marco Bonamico perchè il Maccabi aveva un peso politico superiore a quello della Virtus. Aggiungo che alla fine del primo tempo venne annullato un canestro a Francesco Cantamessi che in realtà era valido, come accertammo nel rivedere la partita. A parlarne mi sale ancora la rabbia per come si comportano gli arbitri in quella finale. Come squadra ci dicemmo subito che dovevamo ricreare il prima possibile la stessa occasione per dimostrare che eravamo più forti della politica. La nostra fu una reazione straordinaria, da uomini di sport che non ci stavano a perdere in quel modo.

Come si esce da situazioni simili? Avendo la massima fiducia nelle istituzioni sportive. Penso che quel che accadde a noi possa essere preso a esempio. Tutti ci sentimmo stimolati a far meglio, cosa che poi facemmo, così io credo che questa vicenda aiuterà il movimento a essere più attento perchè certe situazioni non si ripetano, e allo stesso tempo saranno prese le decisioni migliori se i titoli vinti da Siena saranno effettivamente revocati. Diamo tempo al tempo e aspettiamo che gli organi della Federazione completino il loro lavoro.

LNP, IL MERCATO SI APRE LUNEDI' 18 GENNAIO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE