Michele Ruzzier - il nuovo playmaker della Fortitudo - è stato presentato in conferenza stampa.

Ecco le parole degli intervenuti

Davide Lamma - Tra tutte le tessere in mio possesso ho anche quella di allenatore, e cinque anni fa mi avevano dato da scoutizzare Trieste, c'era un ragazzo particolarmente bravo che si chiamava Michele Ruzzier. Ora è un giovane, ha fatto passi avanti nella sua città e con la Reyer, e ora è qui da noi innanzitutto per sua volontà. Voleva fortemente la Fortitudo, e questa è la prerogativa iniziale di tutti i ragazzi che sono qui, sapere che giocare qua o da un'altra parte sono due cose diverse. Dal punto di vista tecnico e della persona siamo stracontenti, è un ragazzo di grandissimo valore e ha qualità morali, quelle che servono a questa squadra.

Michele Ruzzier - Sono contento e orgoglio di poter vestire questa maglia e di giocare in questa città e davanti a questi tifosi. Sono un tifoso Fortitudo fin da bambino e non vedo l'ora di iniziare.

Perchè hai scelto la Fortitudo, avendo mercato anche in serie A? La motivazione principale è perchè è la Fortitudo, è un sogno essere qua. Poi ho voglia di giocare e di risentirmi importante all'interno di una partita.

Ti alternerai in regia con Leo Candi. Ho visto Candi in questa finali playoff, è un ragazzo bravissimo e mi piace tantissimo il suo modo di giocare, penso che per la gestione non ci saranno problemi di nessun tipo. Ma non è una cosa che riguarda noi, che dobbiamo pensare solo a dare tutto durante gli allenamenti e le partite, e poi i risultati verranno.

Quanto ti ha migliorato l'esperienza in Eurocup? E' stata un'esperienza bellissima, che ti dà modo di vedere culture sportive differenti dalla nostra e di giocare in palezzetti molto migliori di quelli che abbiamo qua in Italia.

A proposito di palazzi, il PalaDozza? Credo dia una carica in più, mi è bastato vedere le finali playoff, c'era il mio amico Tonut che è venuto qua a vedere una partita e mi ha mandato parecchi video, mi hanno già caricato.

Quanto ha influito il fattore coach? Ha influito tantissimo la voglia che mi ha detto di avere, quello che ha intenzione di fare, non solo con me ma dal punto di vista della squadra.

Perchè la maglia numero 10? E' la maglia che ho avuto sempre, fin da bambino. Al momento non ci avevo pensato che fosse quella di Myers, poi però me l'han detto ed è importante. Sono onorato di vestire quella maglia e spero di onorarla al meglio.

Punti di forza e cose da migliorare? Risposta scontatissima, ma non si finisce mai di migliorare. La difesa era uno dei miei punti deboli, ma in questi due anni in serie A ho lavorato parecchio, anche atleticamente, e credo di essere molto migliorato.

La vita fuori dal campo? Sono un ragazzo semplicissimo, mi piace fare tutte le cose che fanno i ragazzi della mia età, dal cinema all'aperitivo con gli amici. Niente di speciale.

Conosci di persona qualche compagno? Gandini, ci ho giocato assieme due anni a Trieste. Gli altri non li conosco di persona ma di nome.

Per ora sei in prestito, ma speri sia il primo passo di un lungo cammino? Parlarne è difficile, io sono sotto contratto con la Reyer anche per il prossimo anno, adesso penso a fare bene quest'anno e poi si vedrà.

Un giocatore a cui ti ispiri? A parte Pozzecco che è mio concittadino, Jasikevicius è sempre stato un idolo per me.

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