(credits Maestro)
(credits Maestro)

Che sia la nuvola di Fantozzi o una qualche maledizione azteca poco conta: la verità è che la Fortitudo ha una jella di quelle da tramandare ai posteri, e dopo la surreale stagione passata ecco che questa comincia laddove si era finito, ovvero con molte più cronache dalle infermerie che non dal campo. Già fuori Anumba - ma almeno questa a breve dovrebbe risolversi - ecco il crac di Benvenuti, una recidiva sul ginocchio già martoriato qualche anno fa, che di fatto se non è un fuori per la stagione poco ci manca: l'amichevole di sabato contro Montecatini passa quindi agli annali come quella che mozza la Effe del proprio centro , e che costringe la società a tornare sul mercato in una materia, quella dei lunghi italiani, che già normalmente è alquanto arida. Figurarsi ai primi di settembre, con le squadre già fatte e il nulla, o quasi, in giro.

Era stata una scelta tecnica, quella di andare su lunghi italiani per rimettere uno straniero in esterno dopo anni in cui si era fatto - o si era dovuto fare - diversamente. Ora, senza Benvenuti, ci dovranno essere rivoluzioni nei ruoli, che forse sono più semplici che non andare a prendere un giocatore pari a quello che si è perso. Anumba da 4, Mazzola e Sorokas più da 5 e magari cercare un qualcuno in esterno visto il slittare degli altri, ad esempio. Oppure, appunto, la via verso il lungo, che però è roba da grattarsi la testa, se in questo momento il primo (l'unico?) nome saltato agli occhi è quello di Cusin. Che si sta allenando a Torino dopo una estate in cui era stato appaiato a Cento (ma non si trovò l'accordo sul quando aggregarsi alla squadra), e che nella scorsa primavera non si lasciò benissimo con lo staff tecnico. Chiaro che quella non potrà essere la strada, a meno di Canosse alla bisogna. L'unica cosa certa, oggi, è che la Fortitudo è di nuovo monca, e non per colpe proprie.

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