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(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Un tempo, i saluti e i commiati erano un arcobaleno di baci e abbracci. Ma siamo in Fortitudo, laddove non ci si annoia mai e dove anche le cose più semplici poi semplici non sono, ed è normale che cada l'occhio sui tre saluti non del tutto easy di Bolpin (unico ad averlo poi scelto lui, l'addio), e quelli recenti di Sabatini e Aradori, entrambi arrivati a fine contratto e non confermati. Via quindi di congetture sui destinatari: forse le troppe cifre sul proprio contratto lette in giro da Bolpin, la delusione per il non essere stato confermato dallo staff tecnico da parte di Sabatini e, infine, quello di Aradori che, almeno, è meno implicito su chi sia, per lui, in fallo. Aradori che però è recidivo nei commiati amari: c'erano state le corna della moglie una volta dismesso dalla Virtus, e il mirino contro chi non lo convocò in Nazionale. Furba poi, la Effe del tempo, a firmare proprio il coach mirinato, ma tant'è. Ora comunque Bolpin è a Verona, Sabatini potrebbe tornare all'Urania e Aradori ha Forlì come prima scelta tra altre opzioni che arrivano da Avellino e Brescia. In attesa di altri scritti da parte di Battistini e Cusin, questo è.

C'è poi un mercato in ingresso di cui casomai parlare, dopo la recente trilogia di firme ufficializzate in Fortitudo. Ora si valuta soprattutto il ruolo di 2-3: proposti Piccoli e Riisma in uscita da Cantù (quest'ultimo però più vicino a Livorno), così come Simon Anumba da Rimini. Come si suol dire, a breve ne sapremo di più.

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