Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della gara casalinga con Brescia (ore 18, diretta Nettuno e LNP Pass).

Intanto, situazione squadra. “Domani siamo senza Amoroso, che abbiamo deciso di fermare fino a completa guarigione. Abbiamo cercato di curarlo e contemporaneamente di utilizzarlo, ma ora c’è un problema addominale: non è grave ma necessita di cure. Lo rimetteremo in squadra quando starà bene, quando sarà non lo so, ma intanto domani sarà l’unico assente. Gli altri? Stanno tutti bene, ci sono acciacchi di stagione, ma noi viviamo in emergenza permanente da sempre, ogni giocatore ha dovuto dare anche più di quanto non avrebbe potuto, e ora serve omogenizzare le condizioni fisiche della squadra da qui alla fine del campionato. Ora ci sono due pause, e noi siamo verso la fine di un periodo difficilissimo iniziato con la perdita di Daniel in settembre mentre altre, come Brescia, stanno iniziando a pagare dazio ora. Io spesso parlo di fortuna, noi non ne abbiamo avuta molta, ma magari arriveremo a fine stagione stando quasi bene a differenza delle avversarie. Lo verificheremo solo vivendo, ora affrontiamo una delle squadre più solide del campionato, che avrà assenze, ricordando che a Treviso abbiamo concesso 62 punti, ed era quello che volevamo. Solo che ne abbiamo fatti 50, cosa che ci sta in una struttura di squadra dove tante cose vanno ancora imparate. Noi siamo l’opposto di Brescia, che ha un sacco di esperienza e di ex fortitudini che, come capitato con Landi, quando vengono qua vogliono fare bella figura. Ma sono fiducioso, ci alleniamo bene, siamo la seconda miglior difesa come punti e prima come efficienza, andiamo avanti in questo modo”

Che idea ti sei fatto di chi è davanti alla Fortitudo? “Ci sono differenze minime, figlie di una diversa coscienza di sé. Se Candi o Montano avessero fatto bene a Treviso, ci sarebbe stata la consacrazione di una stella a livello europeo, invece stanno lottando per diventare giocatori da rotazione in A. Io ho allenato Bodiroga quando da giovane ne metteva 50, qui non ci sono stelle ma gente che può ambire comunque a ruoli importanti in squadre importanti. Loro sono stati fondamentali fin qui, ma lo 0/18 non sorprende. Noi portiamo sul petto un nome che spesso ti aiuta a dimenticare chi sei e da dove arrivi, ma la realtà è che un anno solare fa eravamo 0-2 con Costa Volpino. La squadra è sostanzialmente la stessa con aggiunta degli americani, e siamo 2-0 con Verona, 1-1 con Treviso o Roseto. La crescita è importante, ma “natura non facit saltus”.

La crescita playoff dipende da voi? “Assolutamente, ci sono calendari tremendi come quello che ha Treviglio, forse Trieste domani non ha Nelson. Ci sono tante variabili, ma il destino è nelle nostre mani. Qui al Paladozza abbiamo perso solo una volta con un cesto a 2” dalla fine, è ragionevole pensare che le prossime quattro qua possono essere vinte. In trasferta, poi, perché non pensare di poter vincere? E’ la situazione migliore, sai di avere il destino nelle tue mani e che devi solo fare bene il tuo mestiere. Poi se Amoroso rientra è una cosa, se non rientra sarà un’altra, così come se riusciremo ad assestarci o no. E questo non dipende dalla volontà di nessuno. A sette giornate dalla fine del campionato posso comunque dire che questa squadra ha riportato la Fortitudo nel basket che conta, rispettandone le origini. Non abbiamo niente di cui vergognarci, qualcosa da lamentarci, ma è scontato dire che la Fortitudo esiste”

Che partita sarà domani? “Una di quelle gare di rugby nel fango, con ogni metro da conquistare e la palla che sfugge. Loro hanno una solidità pazzesca, l’emblema è Bushati: lo vedi e non sembra chissà che, poi però è sempre utile. In casa noi abbiamo sempre fatto bene, e mi aspetto uguale. Hollis potrebbe non esserci, speravo senza vergognarmi di poter essere noi al completo e loro no, saremo invece pari. Mi aspetto una gara tipo rugby nella Scozia dell’800, una battaglia magari non bella, ma tutti quelli che guardano questo campionato (tra cui anche l’allenatore di Brescia Diana, che ha fatto complimenti e lo ringrazio perché non è di quelli che vuol mettere le mani avanti) dicono che da anni non si vede una squadra che allena come la nostra. Questo premia i nostri sforzi per migliorarci. Abbiamo questa caratteristica, la paghiamo come lucidità: a volte abbiamo fatto prove ottime a livello assoluto, e penso come altri che se fossimo al completo nessuno si sorprenderebbe se ottenessimo la promozione. Su cinque gare, con Campogrande da undicesimo, le altre dovrebbero essere preoccupate”

Hai rivisto l’azione dei passi di Flowers? “Sì, ma le riprese televisive non fanno capire quali siano stati gli esatti appoggi. E’ stato comunque un fischio molto pesante, nel momento del nostro recupero. Tra le poche qualità che voglio avere c’è la preveggenza: avevo detto che a Treviso avremmo dovuto arrivare a fine terzo quarto sotto di quattro, è andata, poi sul 52 pari, in un clima da finale scudetto, avessero dato buono quel canestro, il profilo psicologico della partita sarebbe cambiato. Rientra in una casistica di situazioni tali per cui a fine anno nessuno potrà dire di noi che siamo stati fortunati”

VIRTUS, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE