Per la Virtus, una vittoria che ci voleva. Intanto per restare in corsa per le Final Eight, primo obiettivo societario: i bianconeri al momento sono nel gruppone del settimo posto, che è piuttosto affollato. Tra 10 e 8 punti ci sono otto squadre racchiuse, e la Virtus da qui a fine girone di andata affronterà tre di quelle a quota 8: Varese, Pistoia e Reggio Emilia. Praticamente tutti spareggi, e quindi la Segafredo avrà buona parte del proprio destino nelle sue mani.
Ma soprattutto, dopo la brutta prova di Cantù e il richiamo della proprietà, serviva una reazione, che è arrivata. La Virtus ieri - soprattutto nel secondo tempo - ha piegato le gambe in difesa e ha lottato su ogni pallone. E in attacco ha provato a giocare insieme. Poi c'è chi ha giocato meglio (Lawson, ad esempio) e chi peggio (Umeh), ma tutti gli uomini impiegati da coach Ramagli hanno portato il loro mattoncino. Era quello che voleva vedere la proprietà, e anche tutto il pubblico del PalaDozza, che ieri - come fatto notare dal presidente Bucci - è stato decisamente caldo. E questa prova è arrivata contro Torino, non l’ultima arrivata, ma la seconda in classifica. Insomma, decisamente bene.
Poi non sono mancati i passaggi a vuoto, in particolare nel primo tempo ce ne sono stati due, nei quali gli ospiti hanno provato a scappare. E di buchi difensivi se ne sono visti ancora svariati. Di sicuro c’è ancora da lavorare, ma si riparte dai 31 punti subiti nel secondo tempo di ieri (azzerando tra l’altro Vujacic, il migliore degli avversari), e finalmente da un finale in crescendo. Da 71-72 a 82-74, la partita si è decisa in questo parziale di 11-2 in cui Oliver Lafayette e Stefano Gentile hanno segnato i canestri decisivi, ma in cui tutta la squadra ha dato il suo contributo.
Una rondine non fa primavera, ma di sicuro il passo avanti è notevole. Ora servono conferme, e la prima si potrà avere a Varese, il giorno di Santo Stefano, su un campo storicamente molto difficile.

LE FOTO DI VIRTUS-TORINO
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91