Matteo Angori è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Penso che se fosse rimasta la vecchia, avrei avuto buone chance di continuare a ricoprire il ruolo di head coach, ma la nuova proprietà ha fatto altre scelte. Nel periodo di passaggio sono rimasto in attesa, mi sono arrivate offerte da capo allenatore, che non ho ritenuto stimolanti quanto rimanere nella mia città, nella mia squadra del cuore, come primo assistente. Quando è stato ufficializzato l'arrivo di coach Caja, la mia scelta è stata semplice.
Lavorare con Attilio è molto stimolante. È un allenatore che pretende tantissimo da tutti, che devono essere sempre sul pezzo, non solo noi assistenti e i giocatori, ma anche la componente medica e dirigenziale. Il mio compito è anche quello di facilitare il lavoro del capo allenatore, cosa che ho fatto anche in passato: gli assistenti non prendono le decisioni finali, ma sono quelli che fanno il lavoro sporco. In questa prima settimana di allenamenti ho cercato di capire le esigenze di Caja e ho cercato, e sto cercando con tutto me stesso, di fare quanto mi chiede.
La squadra mi sembra più equilibrata. Fortunatamente abbiamo iniziato a pensare alla costruzione della squadra in anticipo rispetto all'anno scorso, quando furono compiute alcune scelte forzate perché non c'erano più tanti giocatori disponibili. Questa è una Fortitudo competitiva in tutti i ruoli."


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Oggi "Black And White" alle 19 su Nettuno Bologna Uno
ARADORI, "HO SPOSATO QUESTI COLORI, LA FORTITUDO E' UNA SCELTA DI VITA"