Belinelli, "Le parole di Scariolo mi ferirono, ma mi diedero anche carica"

Marco Belinelli è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
Che effetto fa dopo una vita da giocatore cambiare ruolo? “Per ora tutto molto bene. Era arrivato il momento di ritirarmi, lo scudetto è stata la ciliegina sulla torta, sono molto contento di quello che sta capitando nel mio futuro. Ci metterò la voglia e l'interesse, come sempre”
Quando Zanetti ha detto a Brescia che la tua carriera si sarebbe conclusa, sei rimasto sorpreso? “Era nell'aria, però saperlo così dopo gara 3 mi ha lasciato basito. E' stato un anno complicato per tutti, fortunatamente è arrivata questa vittoria che ha calmato gli animi. Va bene così, sono contento di questo ruolo, ora: il signor Zanetti ci ha sempre creduto, ha avuto voglia di tenermi qui, un grazie a lui anche se quelle parole spese subito dopo la vittoria sono state un po' inaspettate. Sarebbe stato giusto fossi stato io il primo a comunicarlo, ma su questa battuta comunque ci abbiamo giocato, non ci sono problemi”
L'allenatore con cui in Virtus ti sei trovato meglio? “Sicuramente Djordjedic, uno dei motivi per cui sono tornato a Bologna oltre a Milos. Contento anche di Banchi, ho un bellissimo rapporto con loro anche fuori dal campo”
Scariolo disse che tu ‘potevi dare una mano’. Come hai reagito? “Assolutamente non contento delle parole spese in quel momento. Ci siamo confrontati, ci siamo parlati, ma quelle parole mi avevano ferito molto in una stagione complicata, per tanti motivi. Non sto dando colpe, le cose vanno accettate, penso di avere risposto nel migliore dei modi, soprattutto in Eurolega penso di averlo dimostrato. E l'anno successivo, con Banchi, è stato molto bello: fino a gennaio siamo stati primo in classifica, un bell'andare. Ci sono rimasto male, ma quelle parole mi hanno dato carica”
In NBA, invece? “Popovich rimane nel mio cuore, mi ha fatto crescere sia in campo che fuori. Poi Williams, l'allenatore a New Orleans, il primo che in NBA mi ha dato fiducia e la possibilità di poter sbagliare. Il primo anno a New Orleans, con lui e Chris Paul, è stato quello da cui ho iniziato a capire che potevo stare in NBA dopo due anni difficili”
Ti andrebbe di tornare in palestra e aiutare i ragazzi? “Quest'anno è stata la prima volta in cui in estate non sentivo la voglia di tornare in palestra. Tornando davanti alla sede Virtus non ho avuto idea di giocare. Ho sempre sognato una fine come giocatore vero, e voglio che la gente mi ricordi in questo modo”
Con Banchi, quell'anno sei anche diventato padre. “E anche MVP del campionato. Ci siamo presi tante soddisfazioni, abbiamo riempito il palazzo per 11 partite consecutive in Eurolega, abbiamo dato il massimo ma vincere trofei non è sempre facile. Però ho il ricordo di una stagione positiva”
Questa Virtus? “Ringiovanita. Penso possa fare molto bene, è ancora presto per dare giudizi dopo la Supercoppa. Ci sono ragazzi che vogliono farsi vedere, manca un po' di esperienza ma penso sia una buona squadra, costruita bene”
E' una squadra molto equilbrata. “Sono rimasti solo Hackett e Pajola. Forse è un po' sottile dal punto di vista fisico, specie in Eurolega, sarà forse complicato ma andranno capite tante cose. In campionato non penso ci saranno problemi, la Virtus e Milano sono le squadre da battere”
Saluterai Scariolo prima della partita con il Real? “Ho altri impegni, la guarderò di straforo con il cellulare. Iniziare bene sarebbe importante”
Ma fossi stato presente, lo avresti salutato? “Avrei solo pensato a vincere”