Il capitano della Virtus Marco Belinelli è stato intervistato dopo la vittoria di Valencia.
Un estratto delle sue parole riportate da Corriere di Bologna e Corriere dello Sport.

E' stata una vittoria importante, ma il lavoro non è ancora finito, dobbiamo stare calmi.
La testa deve essere lì, lo abbiamo detto al presidente. Ma ce lo siamo detti fra noi anche prima che finisse la partita, io già a un minuto dalla fine poi anche Milos che è il nostro giocatore più esperto. In queste occasioni magari si perde lucidità, invece bisogna stare lì con la testa perché giocheremo con una squadra che merita la finale e va rispettata. Dovremo preparaci bene per dare tutto quello che abbiamo a casa nostra, a Bologna.

Valencia? L'abbiamo affrontata nel modo giusto fin dall'inizio. Sapevamo che sarebbe stata difficile, loro hanno giocato una buona gara ma noi siamo stati squadra. Abbiamo avuto
un contributo da chiunque abbia speso minuti sul campo, questa è stata la cosa decisiva. Abbiamo tenuto bene il loro giocatore di punta (Dubljevic, ndr.) e siamo stati bravissimi a controllare il vantaggio, giocare queste partite in trasferta non è facile.

Per me una grande prova? La prima cosa che mi sono detto è che ho sbagliato troppi tiri da tre. Devo essere più aggressivo e prendere i miei tiri che aValencia non sono entrati. Ho cercato di aiutare la squadra in altre maniere, penetrando, facendo assist e una buona difesa.
Cosa significa la finale? Era uno degli obiettivi che mi ero dato con Zanetti, Baraldi e Ronci quando ho firmato. Vogliamo riportare la Virtus dove è giusto che stia, sono contento ma non abbiamo ancora fatto niente.
Negli ultimi due mesi la squadra ha cambiato marcia. Grazie alla società abbiamo inserito due giocatori importanti che ci stanno dando una grandissima mano. Avere due elementi come Hackett e Shengelia ci regala più esperienza, quello che ci mancava. Si sta vedendo quale sia la durezza mentale della squadra nei momenti difficili".

(foto Virtus Pallacanestro)

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