Wegreenit Milano - Flats Service Fortitudo Bologna, cronaca

Wegreenit Milano – Flats Service Fortitudo Bologna 103-108
Una Iliade e una Odissea in due ore e un quarto, per la Fortitudo che vince in trasferta contro Milano una partita prima dominata, poi collassata (48-25 il break in 18’ del secondo tempo) non avendo più fiato, ma poi tenuta con le unghie, con i gomiti, con i malleoli, e il classico cuore che sarà tanta mitologia ma ha volte è proprio l’unico modo per descrivere certe cose. Andando sotto, ma non facendosi superare né al 40’ né al 45’. Sarà una squadra corta e bassa, ma con maroni che sembrano fatti di acciaio inossidabile.
Cronaca
Non esattamente il più tessalonicese dei climi, nel neutro di Treviglio, e si parte con la Fortitudo che aspira palloni dietro, corre davanti e fa 12-2 immediato. Milano si sveglia piano piano, Fantinelli entra dopo 6’, ma in generale si gioca sulle ali di una serenità praticamente scevra di errori. Si segna praticamente sempre, pure Fantinelli dall’arco al gong, che arriva sul 32-18.
Qualche abuso di sparakkjanza fa avvicinare Milano per un attimo, ma sembra ancora tutto soft, con anche i primi punti in stagione di Guaiana. Percentuali succose, ferri amici, si fa anche un +18 (52-34) mentre la sfida tra omonimi Sarto e Taylor chiude il primo tempo sul 55-39 per Bologna: facendo 14/16 da 2, la vita è bella.
Sorokas ripete il tiro da 4 al contrario già fatto nel primo quarto (un libero su due, rimbalzo e tripla) per scollinare il ventello (62-41), ma Milano prova a buttare in campo il classico tutto per tutto, facendo ciuf laddove prima erano degli sdeng. Rischio? No, perché dal possibile rientro a singola cifra di vantaggio si torna a +17, ma a punteggio troppo alto basta poco per ritrovarsi non lontanissimi: attimo a +9, e 79-68 al 30’.
Il fiato manca, Moore spadella, di colpo c’è partita. Lo stesso Moore tiene botta con due triple, una nuovamente al 24” e di tabella (stavolta senza dubbi di validità), ma dietro si sbrodola troppo, troppo. La spia della riserva è fosforescente, e non ce n’è più: impatto, sorpasso (con Gentile che può tirare ben quattro volte dalla lunetta in una stessa azione, per invasioni varie), Moretti macchia una prova coraggiosa con due liberi dal braccino clamoroso, Milano non chiude, Moore 2 liberi, Amato sdeng, 89 pari e supplementare.
Si prova con la zona, ma tutte le volte che Gentile va in area si ritrova di fronte gente alta la metà, e sono cesti sempre. Moore replica in una roba che ormai è una fagiolata collettiva, si accarezza il +3 ma dura poco, Cavallero mette a -27” il +2 (e rischiando il +3, toccando con un’unghia la linea della tripla), Moore di nuovo impatta a -12”, altro doppio errore sul gong di Milano, 99 pari e si continua a giocare.
Pugili suonati, la Fortitudo spreca svariate doppie occasioni ma Milano non ne approfitta e di fatto tra muscoli collettivamente indolenziti si cerca di conservare uno smilzo +1. Guaiana rimbalzo e due liberi, Moore ribadisce, Amato non pareggia, Della Rosa sbaglia ma Moretti prende il rimbalzo che chiude la partita con i liberi di una epica, se si può dire alla quarta di campionato, vittoria.