Di certo giocare una partita in concomitanza con la finale di Coppa Italia non e' stata una pensata giusta, ma questo Progresso meriterebbe sicuramente una sbirciatina da parte dei tanti tifosi bolognesi... Finisce 97-95 dopo un tempo supplementare, e coronarie a rischio esplosione per chi ha preferito il pentagono colorato di Ticchi ai fasti targati Tiscali di Forli'. Con questa la Bignami raggiunge la doppia cifra nelle vittorie, record della societa', e compie un altro passettino verso la salvezza quando, a meta' partita, il pianale della speranza si stava angolando in modo pericoloso.
Si parte come con Bergamo e Montegranaro: 10-0 e 13-2, grazie a tre recuperi difensivi e contropiedi. Ma Pavia non e' squadra di cui fare polpette, e grazie al maggior peso sotto le plance di Carter e Brantley, e ad una delle poche fiondate di Jent, c'e' subito riaggancio e sorpasso (schiacciata di Cazzaniga). Fine primo quarto 23-24.
Avere in bocca la polpetta e vedersela sfuggire fa deprimere il Progresso, che mette in scena un secondo quarto orrido. Soliti problemi: la palla non gira, si forzano penetrazioni che portano a sfondamenti, e quando Pavia decide di pressare sugli svagati esterni bolognesi, contropiedi come coriandoli. Da 32-32 a 32-46, con un parziale di 44-19 dall'illusorio +11 iniziale. Un irritante Abram viene sostituito per Moruzzi, ma nemmeno oggi dalla panchina arriva una intensita' degna della Lega Due. I danni vengono limitati, e si va al riposo sul 37-48.
Il terzo quarto si apre con la solita melodia, e uno svantaggio che flotta sui 10-13 punti. Poi Ticchi chiama la zona, che non sara' attuata in modo perfetto, ma almeno ha il pregio di evitare le solite figuracce nei tentativi di contenere le penetrazioni avversarie. Di Bella stava disponendo a suo piacimento di Abram, e Evans viaggiava sul 100% da 3. Pavia non ci mette poco a capire come reagire a questa complicazione, e dal 50-61 si arriva al 62-63, e al 66-67 con cui si chiude il terzo quarto.
Ultimi dieci minuti che si aprono con la bomba del quasi neoentrato Gori, un tecnico a Evans dopo una dubbia infrazione di salto a vuoto, il primo sorpasso bolognese a 6'39" dalla fine. Si va sul pareggio per qualche minuto, poi Pavia allunga la difesa e riesce a tornare sul 76-80. La Bignami rientra, si porta sull'80-80, e qui comincia un koboloi di errori da entrambe le parti: 4 tiri sbagliati nella stessa azione da Pavia, idem Castelmaggiore. Poi Cross fa 2/2 dalla linea a 15", Di Bella fa uguale a 9". Ultima palla ad Abram: impiccagione sulle tacche, e tiro sballato. 82-82.
Nel supplementare Ticchi mischia le difese, un eccellente Cross porta da solo la squadra sul 90-84, prima di uscire per un poco furbo quinto fallo in attacco. Evans prende un rimbalzo su proprio tiro da 3 errato, e riporta Pavia a -1. Abram subisce fallo ma si fa male, entra Bocchini che a freddo fa 2/2. Qualche azione con Castelmaggiore avanti e Di Bella dalla lunetta a pareggiare. Poi Abram tiene la palla 14", penetra centralmente e fa ciuf. 97-95, cuore mio torna a posto, vittoria.

Partita esteticamente da non raccomandare nelle scuole di basket, con una Pavia che fugge ma non riesce a chiudere, e una Bignami che e' cosi', prendere o lasciare. Ti esalta, ti irrita, ma - almeno al Paladozza - in qualche modo finora e' riuscita a portarle a casa. Ora l'orologio, con il possibile tesseramento di Maciariello e l'arrivo di tal Coleman al posto del partente (direzione Zagabria) Perincic.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI - SACIL PAVIA: PAGELLE, STATISTICHE E INTERVISTE