Finisce 76-74 per il Bignami, e se invece delle assurde trombette all'ingresso venissero distribuiti by-pass, forse si farebbe opera migliore. Anche oggi infatti finale in volata, malgrado molti minuti passati con vantaggio in doppia cifra: ma Jesi e' squadra ostica, e la storia delle due formazioni indicava che il fotofinish era abbastanza preventivato. Dubbi no, cantava Mietta a Sanremo nel 1991. Il Progresso la porta a casa perche' riesce a contenere la spallata finale e ringrazia soprattutto i tre colorati Abram Williams Rush. Che, in una giornata dove altri, soprattutto in attacco, si sono svegliati con il piede sbagliato, trovano la forza di mettersi tutti in spalla e portarli ad una vittoria che lancia Ticchi e compagni addirittura al quarto posto, sebbene in comproprieta'. Certo, l'affollamento di classifica non permette di dormire su quattro guanciali, ma ora dietro il Progresso di squadre ce ne sono tante.

Zanchi mette i suoi subito a zona, e il Bignami ci capisce poco: Williams sbaglia i primi possessi, Pilutti continua una lotta con il canestro che lo vede sconfitto da molte partite, e Sicc svolazzante 14-4. Malgrado Joshua Davis si infortuni alla coscia destra dopo 50", mettendo ulteriormente in difficolta' una squadra gia' priva di Tutt e Pol Bodetto. A questo punto Williams si toglie le zanzare dalla testa e comincia uno show personale fatto di cesti da fuori e da vicino che rimettono subito la locomotiva bolognese sui binari giusti. 11-0 di parziale, e primo vantaggio bolognese prima che uno stoico Davis rientri per la tripla. 19-19 a fine quarto.

Secondo quarto dove gli allenatori continuano a centrifugare uomo e zona, ma Ticchi trova la soluzione migliore: Rush e Barlera sotto per chiudere i varchi, e zona per sfidare al tiro una Sicc poco pericolosa. Parte cosi' un parzialone che vede Abram protagonista maximo, e Masieri scudiero fedele nel mettere le triple dalle sue mattonelle. 40-25, con il solito Davis a chiudere 6 minuti di digiuno marchigiano per chiudere la frazione sul 40-27.

Terzo quarto dove Ticchi ripropone il quintetto che male aveva cominciato la partita, e i problemi sono di nuovo gli stessi: Levin non vede il canestro, Pilutti non ci prende, ci si affida a Rush come unico faro mentre Davis si mangia Williams in attacco. 44-40, ci si deve riaffidare ad Abram. Che da' di nuovo la scossa giusta, mentre Zanchi sacramenta davanti alla bandiera bianca alzata da Davis che si fa di nuovo male alla coscia. 59-46 a fine quarto.

Ultimo quarto che parte con il massimo vantaggio, 61-46. A questo punto, e senza il miglior uomo, come potra' Jesi rientrare? Ruggendo a rimbalzo, morsicando in difesa favoriti anche da arbitri a cui il concetto di hand checking pare sia stato rimosso dall'hard disk, e trovando punti e rimbalzi da Rocca: 7 punti di fila, via al lungo sprint. Che il Bignami cerca di evitare risalendo sul +8, ma l'abulia a rimbalzo (addirittura 10-26 nel secondo tempo) permette alla Sicc di riapparire. Stanic, play forse piu' largo che alto, trova assist prima e tripla del 71-70 poi. Abram pesca un coniglio, Williams sbaglia un rigore da sotto, Faggiano mette due liberi, mentre dall'altra parte Gigena fa e disfa. A 5" Masieri mette il libero del +2, e sulla preghiera finale di Stanic Dio aveva il walkman nelle orecchie.

Pensierino della sera: in una LegaDue dove tante squadre centrifugano i roster e addirittura comprano visti per extracomunitari da altre squadre quando non ne hanno piu' per se', la favola di un Bignami che si alza cosi' tanto in classifica senza aver praticamente mai mosso pedine dalla scacchiera iniziale (solo Branch al posto di Agazzone, ma parliamo dell'undicesimo uomo) dovrebbe far riflettere. Eccome.

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