(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

11 uomini a referto, compresi Natalini e Giordano che chissà se lo rivedremo - si parla di scambio per Giuri, come ben sappiamo - per una Fortitudo che rende il sabato di Pasqua una passeggiata senza bisogno di Via Crucis prima nè di Resurrezioni poi. Milano era limitata, questo lo si sapeva, ma Bologna (senza Aradori, e il fatto che non se ne sia sentita la mancanza è una ottima notizia per il collettivo) non si è fatta prendere dalla ragnatela del considerarla semplice. L'ha resa semplice, questo sì, facendo passare un giorno di ordinario gregariato a chi di solito è protagonista e, di riflesso, protagonismo a chi di solito è gregario. Conti ritrovato, Panni in buon momento continuo, e tutti gli altri pronti a far qualcosa al momento del bisogno. Con buona pace dei cardiologi, i cui cellulari non sono suonati.

E allora anche il dopopartita diventa poco importante, se non per evidenziare che il gruppo squadra pare essere cresciuto, anche se è ovvio pensare che non tutte le partite saranno così leggere e che il bello (e il difficile) dovrà ancora venire. Però, nell'ultima partita prima della fine della famosa finestra di mercato, si può dire che tutti hanno meritato, se non altro, l'applauso del Paladozza. Poi sarà quel che sarà, come cantava Letizia Oliva in arte Tiziana Rivale: nei prossimi giorni sapremo se arriverà qualcuno e chi, se qualcuno saluterà, ma tanto male non erano, dai.


Just like heaven - Conti sembra un altro, e stavolta sfrutta doppiamente (non male nemmeno settimana scorsa a Latina) l'occasione di avere spazio. In due giornate fattura quanto nei 4 mesi precedenti, per dire. Tutto il gruppo Fortitudo, con bel cambio di ruolo tra soliti gregari che prendono il palcoscenico e titolari che si adeguano,

Disintegration - Nulla da segnalare, Buona Pasqua

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