(foto Virtus Bologna)
(foto Virtus Bologna)

Il lunghissimo viaggio della Virtus - unicum in stagione e dovuto alla sfortunata combinazione dei calendari di Eurolega ed LBA - si è finalmente concluso. Da cinque trasferte consecutive i bianconeri hanno portato a casa due successi in campionato, ma tre sconfitte in Eurolega. La partita di ieri è stata simile ad altre. Brutta partenza, problemi difensivi contro le squadre che giocano a ritmo alto e in transizione, e una lunga rimonta che però è stata vana, dato che non appena si è tornati a contatto i padroni di casa hanno fatto un parzialone e sono nuovamente scappati via. Le sconfitte europee finora sono state tutte simili. La squadra è giovane e inesperta (si sapeva), e nei momenti chiave è mancato un po' di carattere, per usare le parole di Ivanovic. Se Carsen Edwards - disinnescato benissimo da Baskonia - sbaglia la partita, l'attacco bianconero fa davvero fatica: ieri a parte un fantastico Niang si è faticato a trovare protagonisti offensivi. 
Da questi dieci giorni lontano da casa le Vu Nere portano a casa sicuramente la crescita di Vildoza e Diouf, che stanno iniziando a ingranare dopo un inizio di stagione complesso. Ma anche la consapevolezza che per vincere in Eurolega serve di più a livello di durezza mentale e carattere. Finora questi aspetti si sono visti in casa, dove la Virtus è imbattuta (3-0) e decisamente meno in trasferta, dove il record è 1-5. 
Adesso finalmente si torna al PalaDozza, e questa è una notizia positiva. Ci sarà la possibilità di riposarsi un poco e allenarsi di più, e poi il campo di casa da sfruttare. Tutte queste cose serviranno. 
 

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