Mazzola, "Se starò bene, non ci sarà bisogno di cercare altri lunghi"

Valerio Mazzola è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
La Fortitudo aveva tanto bisogno di te. “Ho dato il mio contributo anche se con solo due allenamenti sulle gambe. Sono molto felice di come sono andate le cose”
Grazie a te e Sorokas Sarto ha avuto gli spazi per fare canestro. “Siamo un bellissimo gruppo, non c'è egoismo, mi sto divertendo in campo e sono contento di come Sarto ieri abbia tirato”
La migliore in carriera di Sarto? “Non lo so, sicuramente è andato sopra le sue medie”
La tua degenza è stata un mistero, da 10 giorni ad un mese. “Nessun mistero, si sono accavallati due infortuni. Nell'ultima giocata sono caduto, e quando ho ripreso c'è stato un problema all'addutture. Si è dovuto mettere a posto tutto, nessun mistero"
Tre vittorie consecutive, cosa è cambiato? “Stiamo prendendo confidenza tutti quanti con il sistema di Attilio, ogni settimana migliorano gli automatismi. Nel nostro atteggiamento non è cambiato nulla, siamo più sul pezzo rispetto all'inizio ma senza ricette magiche. Siamo tutti coinvolti, poi si può vincere o perdere”
Con un centro in più, oltre a te, sareste più forti. “In questi mesi sto giocando da 4 e non da 5, dove si stanno dividendo Moretti e Sorokas. Se stiamo tutti bene ce la possiamo giocare con chiunque. Ovvio che se c'è una assenza un lungo serve, hanno fatto un mese di emergenza e hanno dato più di quanto avessero, e qualche momento sotto tono è normale. Ora possiamo competere con chiunque, non cambiarei nessuno e andrei in guerra contro tutti. Quando sarò in forma non ci sarà bisogno di altri lunghi"
Cosa non è funzionato nella Virtus retrocessa? “Un anno particolare come società e come scelte di giocatori. Abbiamo preso un americano che ci ha fatto perdere partite importanti perchè voleva risolverle lui. Un susseguirsi di avvenimenti che ci hanno portato alla retrocessione, un peso che mi sono portato dietro per tanto tempo perchè non è stato un bel finale per una piazza del genere. Noi giocatori eravamo in difficoltà”
Tu e Michele Vitali siete entrati nel libro nero del tifo Virtus, perchè dopo la retrocessione siete andati a Torino benchè Bucci vi avesse chiesto di prendere in mano la squadra. “Nel momento in cui siamo retrocessi, io non ho avuto offerte dalla Virtus. Mi sono trovato in difficoltà a gestire la situazione, Torino mi ha offerto un biennale e non avevo il potere di aspettare due settimane per capire come stessero le cose. Non sono scappato, non ho voltato le spalle a nessuno, mi dispiace aver avuto il bollino nero ma ho fatto due anni con la volontà di non finire in quel modo. Ora non si può più tornare indietro”
Bucci però vi chiese di compattare quel gruppo? “Sì. Nel finale di stagione si era avvicinato molto ai giocatori. E' una figura che porterò sempre nel cuore, una umanità incredibile e un senso di appartenza che riusciva a trasmetterti. Mi credeva responsabilità, assieme a Fontecchio ci abbiamo provato ma la situazione era davvero difficile”
La Fortitudo può puntare alla promozione? “Ora siamo secondi in classifica. Guardandola, ieri sera abbiamo pensato tutti che c'è la possibilità di fare un bel campionato. C'è consapevolezza, nessuno si vuole accontentare e c'è tanta ambizione. Speriamo di poterci togliere soddisfazioni, stiamo lavorando tanto: io in testa ho un obiettivo chiaro, così come tutta la squadra”
Le squadre in cui ti sei trovato meglio? “Il primo in Virtus è stato il mio trampolino di lancio in una squadra importante. Poi le vittorie, lo scudetto, in anni faticosi ma quando vinci tutto è più bello. Ora sto vivendo un anno intensissimo, in un palazzetto caldo come non ne vedevo da anni. E' qualcosa che mi sta dando tanto a livello personale”
In A2 c'è una squadra dominante come lo sono state Trapani e Udine? “No. Ci sono un gruppo di squadre tra cui anche noi, ma nessuna predominante”
Cosa può fare la Virtus? “Non sto seguendo le dinamiche di Eurolega, così come quelle di serie A giocando in un'altra categoria. Mea culpa”