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(foto Virtus Pallacanestro Bologna)
(foto Virtus Pallacanestro Bologna)

Dentro o fuori, in una gara 5 davvero pericolosa. E’ questa la non invidiabile situazione che arriva da Venezia: la Virtus è uscita sconfitta da entrambe le gare in laguna, e domani sarà chiamata a giocarsi il tutto per tutto davanti al proprio pubblico, per non terminare anzitempo la stagione.

Se in gara 3 - almeno all’inizio - era mancato l’atteggiamento, in gara 4 l’approccio è stato corretto, ma la situazione fisica era (e resterà) problematica. Shengelia era assente per trauma cranico, e non ci sarà nemmeno domani, Polonara fuori per attacco influenzale, e domani si vedrà. 

Ma a parte le assenze, condizione e fiducia di Venezia sembrano crescere partita dopo partita, mentre le convinzioni bianconere al contrario paiono scivolare lungo un piano inclinato. Gara uno era stata sostanzialmente dominata dalla Segafredo, poi coach Spahija ha fatto i necessari aggiustamenti, compreso il ripescare dalla tribuna l’ottimo Munford, possibilità che Ivanovic non ha. 

Il coach montenegrino invece non pare aver trovato particolari jolly, e le sue rotazioni sono ridotte all’osso. Ieri il migliore è stato Brandon Taylor, l’ultimo arrivato, ed è abbastanza significativo. Se poi si tira da tre 3/18 (due di Taylor, gli altri 1/13) - cosa che può essere anche indice di poche gambe - e si perde la battaglia a rimbalzo (37-31) ben difficilmente si vince.

Insomma, i segnali non paiono particolarmente positivi, ma la Virtus - sfruttando l’aiuto del suo pubblico - è chiamata a smentirli e a fare sua gara cinque, scrollandosi la scimmia dalla spalla. La semifinale con Milano è lì, bisogna guadagnarsela.

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